sabato 20 gennaio 2007

Janvier


In fin dei conti è come dovessimo ancora conoscerci, riconoscerci; camminiamo fianco al mare, gettiamo sorrisi, un gesto appannato e timidamente confidenziale non lo lascio fuggire, certo a volte domina il silenzio ma fa parte di tutto. La sensazione scomoda di dire cose fuori luogo, l'attesa di parole adatte al momento, senza pretese. Provo ad alleggerirmi e ad esorcizzare una tensione ormai ingiustificata e comunque presente. In fin dei conti è proprio quel respiro "un dettaglio che ci rende uguali"... ma è davvero soltanto quello e tu credi che io non lo sappia...e sono saturo di pensieri e di parole, e non ho davvero più niente da dire perchè non esistono segnali che possano darmi una direzione da seguire. Resto ad ascoltare, tentando di discorrere formalmente su vicende distanti e parallele, mai trasversali. Non ci sono dei veri ganci, la parete è assolutamente liscia....ed io continuo a scivolare giù mentre mi guardi, e quante volte mi hai guardato affondare...

martedì 9 gennaio 2007

è sicuro?

ed io cosa posso farci?
ogni genere di tempesta ha spazzato via gran parte delle cose.
rimangono macerie sulle Quali provare a ricominciare.
le vecchie parole non contano più ed occorrono nuovi vestiti.
la polvere è tanta e m'ingessa. sono imbolsito. sono me stesso.
posso aspettare ma so che è inutile. e cresco male. ho un cuore, ma anche un fegato, e mi risponde male. l'odio necessario? c'è poco intorno e devo mettere insieme Qualcosa. non chiedo niente. niente mi sarà dato. si continua così. ad ore. a sere. a far finta che tutto abbia una forma. e la sostanza? ed i perchè? ma dobbiamo chiederceli poi? però è importante sapere. sottintesi. non ce li domandiamo, no, altrimenti stiamo giù e fin troppo coscienti. ecco, bisogna essere incoscienti.

giovedì 4 gennaio 2007

Vuoto

ora c'è il vuoto.
il bicchiere è mezzo vuoto.
le strade di provincia sono deserte ma i locali sono pieni di gente vuota.
il monitor del mio pc illumina la stanza di un vuoto blu.
nella stanza accanto pizzico e graffio le corde del basso, in entrambi i casi ascolto l'amplificazione del vuoto, ne sento il suono scuro e pesante.
un amico resta a casa contemplando il suo improvviso vuoto.
lei ha passato le sue vacanze lontana e adesso troverà il vuoto.
ho detto cose che sentivo di dire a chi doveva acoltarle, senza purtroppo esacerbare, le ho dette a modo mio ed ora si marcisce improvvisamente nello stupore del vuoto.
vecchie foto: vuoto
echi di parole: vuoto
utilità di sistema: vuoto
cambierà:vuoto
che cosa sto aspettando?: vuoto
Chi mi aspetta?: vuoto